Il
concetto fondamentale che insegna il metodo di ricerca scientifico, è che un
risultato negativo è un’intuizione positiva.
Un reining consapevole. Tutto quello che volete sapere sul reining. Allevare, addestrare e portare in gara il cavallo da reining.
mercoledì 9 marzo 2016
martedì 8 marzo 2016
Come vedono i cavalli
I cavalli
hanno una visuale maggiore rispetto agli umani. I cavalli possono vedere quasi
a 360 gradi intorno a loro, mentre la nostra visuale copre circa 190 gradi.
Visione binoculare (tridimensionale):
Il campo
visivo binoculare (che gli permette una visione tridimensionale) del cavallo è
ristretto a circa 70 gradi (tra i 65 e gli 80) di fronte a lui, nel punto in
cui i due campi monoculari dei singoli occhi si sovrappongono . Questo
significa che la sua percezione di profondità è limitata. Per questo è più difficile
per i cavalli calcolare le distanze rispetto agli umani. Noi umani abbiamo una
visione tridimensionale di circa 120 gradi.
Visione
monoculare:
L’occhio,
considerato singolarmente del cavallo ha una visione di 142.5 gradi.
Dei 355
gradi che costituiscono la visione del cavallo, la maggior parte sono visione
monoculare. Questo significa che quello che il cavallo vede con l’occhio
sinistro non può essere visto dall’occhio destro.
Area cieca:
I cavalli
hanno un’area cieca dietro a loro di circa 5 gradi. Noi umani abbiamo un’area
cieca di circa 175 gradi.
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domenica 6 marzo 2016
Diagonal Positive Advance Placement DAP
Nel movimento della diagonale degli arti del cavallo, sia all'andatura del trotto sia a quella del galoppo, il cavallo può appoggiare a terra l'anteriore e il posteriore in due tempi diversi, anziché contemporaneamente.
Quando il posteriore appoggia a terra prima dell’anteriore questo è chiamato “diagonal positive advance placement”.
Quando l'anteriore appoggia a terra prima del posteriore si parla di “diagonal negative advance placement”.
Hillary Clayton è stata tra i primi a
osservare e studiare questo DAP, appoggio dissociato della diagonale, così come
il veterinario svedese Dr Mikael
Holmstrom che per primo nel 1980 ha introdotto il termine DAP. Usando
fotografie e video non è difficile osservare questo fenomeno. A volte il
momento in cui anteriore e posteriore della diagonale appoggiano a terra è leggermente
dissociato.
Un cavallo che si muove al galoppo o al trotto
manifestando un +DAP (“diagonal positive advance placement”) con il posteriore
che appoggia a terra un attimo prima dell’anteriore della diagonale è da
considerarsi desiderabile per molte discipline equestri, in quanto dimostra un
maggiore impegno del posteriore rispetto all’anteriore e una leggerezza
dell’anteriore con un maggior movimento di quest’ultimo verso l’alto.
Al contrario un –DAP (“diagonal negative
advance placement”) è da considerarsi un aspetto negativo in quanto rivela un
cavallo pesante sugli anteriori oppure molto pigro.
Un–DAP
può essere corretto con l’addestramento. Insegnando a un cavallo a muoversi
riunito, con un migliore “self carriage” si puo passare da andature che
mostrano un–DAP ad andature con un +DAP.
sabato 5 marzo 2016
Il movimento degli arti del cavallo è costituito da due fasi
1 Fase di sospensione
A sua volta la fase di appoggio è costituita da due fasi
2.a
Breaking Phase fase di decelerazione
2.b
Pushing phase fase di spinta
La fase breaking di decelerazione inizia nel momento dell’impatto con il
terreno e dura il 45% del tempo dell’intera fase di appoggio per il posteriore e
il 40% per l’ anteriore
Quando durante il movimento l'arto a terra raggiunge la verticale inizia la fase di
pushing spinta.
Durante la fase di breaking/decelerazione gli arti assorbono la forza di
gravità che attira il corpo del cavallo verso il basso, e assorbono la forza di inerzia
che spinge il corpo del cavallo in avanti.
Il controllo dell’equilibrio a livello dei posteriori
è da cercare durante la fase di breaking/decelerazione. Al contrario il controllo
dell’equilibrio a livello degli anteriori è creato durante la fase di spinta.
Quando il posteriore spinge l’arto è
dietro la verticale, dietro il corpo del cavallo.
La forza creata dalla spinta del posteriore è
una forza nella direzione del movimento. La forza attraversa e viaggia lungo la
colonna vertebrale (che è sottomessa alla forza di gravità) e per andare a caricare l’anteriore.
Gli
anteriori generano una spinta verso l'alto, infatti gli anteriori non spingono il cavallo in
avanti ma in alto. In pratica (“compensano l’effetto di carica del posteriore”)
convertono la spinta in avanti del posteriore in una spinta verticale verso
l’alto.
Al contrario di quello che si è creduto per centinaia
di anni il posteriore crea minor forza verticale dell’anteriore.
I posteriori che sono prima sotto e poi dietro il
corpo del cavallo quando spingono creano delle forze nella direzione del
movimento che sono sottoposte alla forza di gravità e caricano l’anteriore.
L’anteriore controbilancia la spinta del posteriore creando una forza in
verticale ed in avanti. Dalle misurazioni scientifiche si sa che l’anteriore
crea una spinta del 57% e il posteriore del 43%.
Questo accade nel normale e naturale movimento del
cavallo. Ma come il grado di preparazione e addestramento del cavallo si
specializza, l’attività di decelerazione(breaking) del posteriore può aumentare
e cosi anche l’attività propulsiva dell’anteriore può aumentare
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